Tempo fa scrissi un articolo sulla prevenzione degli infortuni nello sport o perlomeno su cosa si può fare usando le tecniche di Kinesiologia Specializzata. Mi sembra giusto affrontare il problema anche sul cosa fare dopo che un atleta si è fatto male e di come si può agire con le tecniche di Kinesiologia Specializzata.

Il recupero articolare e muscolare è di competenza di figure sanitarie abilitate come fisioterapisti, masso fisioterapisti, medici fisiatri o altre figure simili.

In Kinesiologia Specializzata si cercano e si correggono le connessioni energetiche, emotive e neurologiche con il trauma, quando questi aspetti sono stati riequilibrati la persona ha più forza fisica, maggiore coordinazione e lucidità mentale.  

Nel momento in cui un atleta si sta facendo male ci sono tutta una serie di “meccanismi” che si possono attivare. Sono meccanismi che ripeto, non c’entrano niente con il recupero muscolare o articolare dell’atleta ma che sono fondamentali per una “pulizia neurologica” ed emozionale dei singoli muscoli e/o del gesto atletico.

In base alla mia personale esperienza frutto di più di 30 anni di lavoro come kinesiologo, le problematiche energetiche/neurologiche o emotive che nascono in seguito ad un trauma possiamo distinguersi in diversi meccanismi e spesso sono un mix di tutti questi:

 

1) Meccanismo Reattore/Reattivo

2) Coinvolgimento del diaframma e modifica della postura

3) Coinvolgimento recettori dei muscoli della nuca e/o della caviglia

4) Ipertonicità di muscoli coinvolti nel trauma

5) Reattività della catena muscolare coinvolta nella postura che ha portato al trauma

6) Stress emozionale e modifiche del gesto atletico

7) Squilibri biochimici non patologici ma che creano tensioni nel corpo

 

1) Meccanismo Reattore/Reattivo

Il muscolo Reattore è un muscolo che durante un attività fisica si è iper-contratto in seguito ad una caduta o altro trauma ed ha stravolto il naturale rapporto con altri muscoli.

Ad esempio si può stravolgere il rapporto agonista/antagonista creando una forte contrazione delle cellule a fuso dell’agonista a tal punto che l’antagonista ha dovuto indebolirsi più del dovuto per non spaccarsi.

In questo modo il meccanismo agonista/antagonista non ha più un suo equilibrio ma l’antagonista (m. reattivo) si mantiene ipo-tonico ogni volta che il muscolo agonista (reattore) si attiva.

Le conseguenze posso essere diverse come ad esempio una tendenza a ripetere il trauma sulla stessa articolazione fino a quando il meccanismo neurologico non è stato corretto. Ad esempio può accadere che una caviglia che ha avuto una distorsione è indebolita fino a quando non si toglie il meccanismo della reattività.

Un altro esempio è quando c’è un trauma simile al colpo di frusta (ad esempio sul Rugby) dove i muscoli flessori del collo ed i muscoli estensori del collo sono attivati creando un meccanismo di reattività.

Quando arriva una violenta percossa nel corpo come durante un contatto fisico o un incidente d’auto, i muscoli flessori del collo improvvisamente  si contraggono per contrastare la spinta posteriore. La testa ritorna molto velocemente in flessione e di conseguenza i muscoli estensori del collo reagiscono e si contraggono per rallentare una flessione troppo brusca.

Colpo di Frusta

Altri aspetti neurologici legati con il colpo di frusta sono i traumi neurologici che portano ad uno squilibrio nella camminata oppure a squilibri che si manifestano solo quando l’atleta fa un gesto atletico complesso (stress del sistema vestibolare, labirintico, oculare, eccetera). 

Fondamentalmente nel modello del muscolo reattivo un muscolo interferisce e si sovrappone ai segnali dell'altro. Alcune volte si arriva al punto che i muscoli testati sono estremamente inibiti fino a quando non si corregge il meccanismo neurologico.

 

2) Coinvolgimento del diaframma e modifica della postura

Quando vogliamo rilassarci l’espirazione ci aiuta a lasciare andare le tensioni. Quando vogliamo o dobbiamo combattere contro un trauma (ad esempio una caduta) il diaframma si contrae nell’impatto ed i muscoli si irrigidiscono pronti a proteggere il corpo.diaframma psoas

Il diaframma è sicuramente il primo muscolo che si contrae durante il trauma. Questo è un meccanismo naturale di difesa che abbiamo.

Il diaframma si blocca, gli addominali si contraggono per prepararsi all’impatto. La spina dorsale e tutta la muscolatura si contrae.

Terminato l’apice del trauma il corpo in apparenza ritorna com’era ma in realtà alcune aree hanno registrato lo stress e cambiato lo stato di tensione.

Un diaframma “non libero” causa tensioni alla spina dorsale e spesso è la causa di una debolezza del muscolo Ileopsoas (reattività diaframma/psoas) che accentuerà lo stress sulla colonna vertebrale e soprattutto la stabilità dell’osso del tallone.

Nella tecnica di Kinesiologia Specializzata dell’Hyperton-X il diaframma è il primo muscolo che si corregge.

 

3) Coinvolgimento recettori dei muscoli della nuca e/o della caviglia

Una tecnica fra le più facili e sicuramente fra le più efficaci che uso quando la persona ha subito un trauma è la Tecnica del Richiamo del Trauma.

I muscoli sotto la nuca sono ricchissimi di cellule a fuso, probabilmente perché la testa deve muoversi velocemente e seguire un avvenimento come ad esempio una palla che arriva e preparare il corpo alla risposta. Le caviglie sono invece le nostre “sentinelle” della parte inferiore del corpo. Tanti muscoli sono coinvolti nella stabilità della caviglia come i peronieri,  il tricipite della sura ed i tibiali.

Le caviglie sono ricche di recettori e secondo questa metodica kinesiologica sono in grado di registrare lo stress del trauma e mantenere la tensione sul corpo.

Nella Kinesiologia Specializzata si interviene creando una connessione fra caviglia e punto del trauma e testando un Muscolo Indicatore che mi monitora la presenza o meno di uno stress e successivamente correggere il circuito neurologico che ha in memoria lo stress.

4) Ipertonicità di muscoli coinvolti nel trauma

Un muscolo correttamente funzionante in contrazione ha una frequenza che va tra i 39 e i 59 millivolt (mv). Questo intervallo indica che quel muscolo è in omeostasi, in equilibrio.

Quando la frequenza è inferiore ai 39 millivolt il muscolo è ipo-tonico, quando la frequenza è maggiore di 59 millivolt il muscolo è in iper-tonicità.

Che io sappia non esistono specifici strumenti che permettano un monitoraggio continuo della esatta frequenza in millivolt di un muscolo. Con il Test Kinesiologico si può intervenire durante il movimento e riportare il muscolo alla giusta tonicità.

Imparare a fare correttamente il test kinesiologico è un’arte e solo questa metodica permette una valutazione di un muscolo durante l’attivazione di gesti atletici specifici.

Con la tecnica di Kinesiologia Specializzata conosciuta come Hyperton-X si trovano i muscoli che sono fuori del range ottimale di funzionamento e 99 volte su 100 il primo muscolo che bisogna correggere è il diaframma.

Secondo Frank Mahony scopritore della tecnica Hyperton-X le correzioni di questo metodo di Kinesiologia Specializzata lavorano sui muscoli ipertonici. A mio modesto parere il metodo lavora sui muscoli che non hanno un’adeguata tonicità (sia in iper che in ipo).

 

I punti

5) Reattività della catena muscolare coinvolta nella postura che ha portato al trauma

6) Stress emozionale e modifiche del gesto atletico

7) Squilibri biochimici, non patologici, nati in seguito al trauma

Saranno trattati nel prossimo articolo